Questi composti si ritrovano nell'atmosfera come residui di combustioni incomplete in impianti industriali, ma provengono anche dai processi di riscaldamento civile e dalle emissioni degli autoveicoli.
Sono per la massima parte assorbiti e veicolati da particelle carboniose (fuliggine) emesse dalle stesse fonti.
L'emissione di IPA nell'ambiente risulta molto variabile a seconda del tipo di sorgente, del tipo di combustibile e della qualità della combustione.
La presenza di questi composti nei gas di scarico degli autoveicoli è dovuta sia alla frazione presente come tale nel carburante, sia alla frazione che per pirosintesi ha origine durante il processo di combustione.
La frazione fine del particolato contenuta in un volume noto di aria viene raccolta su membrana in fibra di vetro o di quarzo, tale membrana viene sottoposta ad estrazione con cicloesano, ed analizzando l'estratto, gli IPA vengono quantificati mediante tecnica gascromatografica individuando i singoli componenti.
Un numero considerevole di idrocarburi policiclici aromatici presentano attività cancerogena.
In particolare le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che nove persone su centomila, esposte ad una concentrazione di 1 ng/m3 di benzo(a)pirene, sono a rischio di contrarre il cancro.
L'andamento rileva una forte dipendenza stagionale ed una situazione peggiore nei centri urbani rispetto a quelli extraurbani.
La dipendenza dei valori dalla intensità del traffico veicolare è molto forte, con valori elevati nei mesi invernali. L'andamento nel corso degli anni rileva comunque un certo miglioramento.