Il protocollo di Montreal è un trattato internazionale volto a ridurre la produzione e l'uso di quelle sostanze che minacciano lo strato di ozono. E' stato firmato il 16 settembre 1987 ed è entrato in vigore il 1 gennaio 1989. E' stato successivamente sottoposto alle revisioni del 1990 (Londra), 1992 (Copenaghen), 1995 (Vienna), 1997 (Montreal) e 1999 (Pechino).
L'ex segretario dell'ONU (Organizzazione dell Nazioni Unite) Kofi Annan disse che si trattava di un esempio di eccezionale cooperazione internazionale: probabilmente l'accordo tra nazioni di più successo.
La Conferenza delle Parti (Organo della Convenzione delle Nazioni Unite) si riunisce ogni anno in uno dei paesi aderenti per valutare la validità e l'efficacia del Protocollo stesso. Eventualmente apporta delle modifiche al trattato al fine di mantenerne integra l'efficienza.
Ad oggi 191 nazioni hanno ratificato il protocollo, con l'esclusione di Andorra, Iraq, San Marino, Timor Est e Città del Vaticano.
Il trattato prende in considerazione le sette categorie di idrocarburi alogenati considerati responsabili dei danni allo strato di ozono; per ognuna di queste categorie è previsto un piano di smaltimento o di eliminazione con precise scadenze temporali.
Inoltre il trattato prevede delle limitazioni di produzione di CFC, precisamente:
Le sostanze del gruppo I allegato A del Protocollo sono:
L'Unione Europea ha reso operativo il protocollo di Montreal nel 1994 Con il regolamento CE 3093/94, successivamente abrogato dal CE 2037/00. Tale regolamento anticipa al 2015 la messa al bando totale di produzione ed uso di CFC.
Le prossime tappe europee previste dal Regolamento CE 2037/00 sono:
Dall'entrata in vigore del Protocollo di Montreal le concentrazioni atmosferiche dei CFC e degli idrocarburi affini si sono stabilizzate o sono diminuite in gran parte del mondo ma in Cina ed India sono aumentate.